Giambattista Tiepolo (Venezia 1696 - Madrid 1770)



Abramo e gli angeli, Agar e Ismaele
Olio su tela, 140x120 cm
Scuola Grande di San Rocco, Venezia

Le due opere vennero acquistate dalla Scuola nel 1785 e costituiscono ad evidenza una coppia di dipinti realizzati insieme, come attestato dalle stesse misure a dalla connessione tra i due soggetti. Il primo raffigura i tre angeli da cui Abramo avrà la promessa di avere un figlio dall'anziana moglie Sarai. Il secondo la serva di Abramo Agar con il figlio da questi avuto di nome Ismaele, soccorsi nel deserto dall'angelo che gli indica una sorgente d'acqua. La loro esecuzione si situa forse poco prima del 1732, anno in cui si può datare con relativa sicurezza il dipinto della sacrestia della Basilica di San Marco. In esse si osserva ancora una qualche ascendenza dello stile di Piazzetta anche se ormai del tutto tintorettesca è la fisionomia delle figure e un certo uso del colore. Per questo secondo aspetto in particolare si può notare nella prima delle due tele lo stacco creato dal manto rosso dell'angelo, così come nella seconda i tocchi di blu intenso della veste di Agar.